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L’Origami è una tecnica decorativa basata sull’arte del piegare la carta (dal giapponese ‘oru’=piegare e ‘kami’=carta), ed ha una lunga tradizione che, oltre al Giappone, era molto seguita in Cina e Paesi Arabi, prima di espandersi poi anche nel mondo occidentale. Tale tecnica consiste in un procedimento ben preciso fatto a step, ognuno dei quali prevede una serie di pieghe da effettuare sul materiale cartaceo che si sta utilizzando che, come vedremo più avanti, può essere di vario genere.

La carta è in pratica l’unico materiale che serve per praticare l’Origami, e si può scegliere la tipologia su cui lavorare in base a ciò che si desidera creare; può essere usata la semplice carta da fotocopie, quella da legatoria, la carta velina o addirittira la carta metallizzata, l’importante è conoscere bene le tecniche contemplate dall’Origami per riuscire a creare un manufatto di buon livello, e non è detto che non possa riuscirci anche un principiante!

Brevi cenni di storia

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Le origini dell’Origami ci riportano ad un periodo della storia giapponese che va sotto il nome di epoca Muromachi, tra la fine del 1300 e la metà del 1500, e si suole collegare questa tradizione alla religione scintoista, in cui era data alla carta una sorta di sacralità; il vocabolo kami infatti, oltre ad essere tradotto come carta, significa anche Dei, proprio a confermare questa tesi, che è la più accreditata tra le tante fatte a riguardo.

Le prime forme di Origami erano chiamate Go-Hei, e non erano altro che delle semplicissime strisce di carta piegate attenendosi alle più comuni forme geometriche; le figure ottenute venivano poi unite ad una piccola asticella di legno o anche a dei fili di spago, ed utilizzate per delimitare gli spazi sacri. Una delle forme di Origami più comuni era (e probabilmente è ancora oggi) quella della Gru, volatile che per i giapponesi simboleggia la purezza.

Materiali e tecniche di base per fare Origami

Innanzitutto va detto che il tipo di carta che si sceglie per fare Origami può essere di vario genere, e ciò dipende esclusivamente dall’intenzione di chi andrà a lavorarlo; come abbiamo visto infatti, esistono varie possibilità di scelta a seconda del tipo di oggetto che si vuole creare, ed è solo questione di conoscere bene la tecnica affinché tutto riesca alla perfezione.

Esistono vari tipi di lavorazioni da effettuare sulla carta, e tra esse le più comuni sono le pieghe a valle, a monte, a libro, ed a fisarmonica, tanto per citarne alcune. Si chiamava Akira Yoshizawa l’artista di Origami più famoso al mondo, ed è stato non uno tra i creatori più attivi di oggetti di carta, ma anche autore di parecchi libri incentrati su quest’arte, che egli intraprese sin da giovanissimo all’età di 13 anni. Nel 1983, l’Imperatore del Giappone Hiroito gli assegnò l’onorificenza di Ordine del Sol Levante, un importante titolo riconosciuto direttamente dal Governo Giapponese.

L’Origami moderno nel mondo

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La cultura dell’Origami si diffuse nel mondo occidentale verso la fine del diciannovesimo secolo, ma i primi scritti sull’argomento furono pubblicati intorno al 1928 dall’autore e maestro di origami Sembazuru Orikata; le sue opere influenzarono molto gli artisti della generazione successiva, fino ad arrivare a quella che è l’arte origami moderna, che trova in Kunihiko Kasahara uno dei suoi massimi esponenti.

Come accennavamo, l’Origami non è un’arte collocabile geograficamente soltanto in Giappone ed in Cina, ma è una tradizione culturale che riguarda anche altri paesi; in Vietnam ad esempio viene utilizzata per creare dei pesciolini di carta che vengono appesi agli alberi per festeggiare il nuovo anno, mentre alle Hawaii si usa per creare elementi di carta che vanno ad intrecciarsi con fiori e frutti veri per comporre i Lei, le tradizionali ghirlande hawaiane che tutti ben conosciamo o che abbiamo visto almeno una volta al cinema o in tv, specie nelle scene in cui qualche attore sbarca dall’aereo appena atterrato in quei posti paradisiaci.

Pubblicato da Alda